Nuovi orizzonti


Ecco la proposta formulata nel marzo 2017 per tracciare una nuova via per la Compagnia della Chiocciola, ipotizzando un respiro triennale e una collaborazione strutturata tra enti e associazioni.

 

                                   LA COMPAGNIA DELLA CHIOCCIOLA: NUOVI ORIZZONTI

 

La valorizzazione del patrimonio culturale.

Una proposta per il triennio 2018 -2020

 

 

Consapevole dell’indispensabilità di un’azione corale, la Compagnia della Chiocciola ritiene che solamente la costituzione di una centrale cittadina per le politiche di valorizzazione del patrimonio culturale possa garantire l’efficacia necessaria alle iniziative intraprese.

Costituita da enti pubblici e privati, dalle associazioni di settore e da singoli cittadini, questa dovrebbe riconoscersi in un’unica programmazione triennale, incentrata sull’attuazione di progetti.

 

Politica cittadina e valorizzazione territoriale

Considerata l’inscindibile connessione con il sistema territoriale, si ritiene di fondamentale importanza il raccordo dell’azione di Chieri con il piano di valorizzazione generale messo a punto con le altre realtà del Territorio.

Chieri ha tutto l’interesse a richiamare la sua appartenenza ad un territorio di cui per tanto tempo è stata il riferimento e per cui svolge tuttora la funzione di centro dei servizi di zona.

Solo nel suo insieme, poi, il patrimonio culturale, ambientale e produttivo assume una

significatività regionale.

Altrettanto, della storia e del paesaggio del Chierese ne trarrebbe giovamento l’intero contesto metropolitano, per la particolarità del suo passato e per il suo essere territorio di raccordo con le colline dell’UNESCO.

 

Progetti di valorizzazione

Gli ambiti d’interesse sono quelli relativi al patrimonio storico, artistico, sociale, ambientale e produttivo, quelli utili, cioè, a fare emergere il valore del sistema territoriale.

Tutti questi possono trovare un richiamo all’interno dei progetti, della durata temporale non superiore ai tre anni e accolti nella programmazione del Comune di Chieri.

Va da sé che la progettualità dovrebbe essere compresa dentro una strategia di settore dagli orizzonti temporali più ampi.

 

Il dibattito sulle trasformazioni.

Preso atto della necessità da parte del territorio di dotarsi di una strategia, si rende necessario l’avvio di un dibattito sulle trasformazioni utili alla salvaguardia, al recupero ed alla valorizzazione del patrimonio storico e ambientale della città e del suo territorio.

Quanto avvenuto lungo il rio Tepice (area De Tommasi), l’abbattimento del mulino Berruto, il rifacimento di piazza Mazzini sono l’esempio di situazioni da sfruttare per esaltare la componente storica urbana (le Mura, la Piazza del Centro Storico).

Un’interessante opportunità per ripensare alla destinazione d’uso di grandi contenitori presenti nel centro storico viene, poi, data dalle trasformazioni in atto in storiche istituzioni assistenziali.

Un primo seppur generico disegno aiuterebbe ad indicare le priorità per il piano di investimenti.

La volontà di permettere la fruibilità dei luoghi e dei monumenti, comunque, deve segnare la priorità fin da subito. Un impegno questo a carico del pubblico (per gli aspetti relativi alla protezione delle aree ed agli arredi urbani) e del privato (accesso ai beni e loro manutenzione).

 

Una prima iniziativa

Con l’intento di rendere evidenti i valori storici ed artistici connessi alle trasformazioni, sul modello sperimentato con Scrigni di Carta, si propone la realizzazione di una mostra incentrata sull’evoluzione della “città storica” (richiamando, in particolare, le trasformazioni urbanistiche connesse alla costruzione di grandi complessi religiosi/assistenziali, cogliendo l’occasione dei festeggiamenti per il terzo centenario della nascita dell’Ospizio di Carità).

 

Due progetti di valorizzazione.

  1. La costruzione di un percorso urbano.

Fra i tanti percorsi possibili, si potrebbe scegliere quello dove già si è manifestato l’interesse della città: dal Duomo a San Giorgio.

Recuperando l’attenzione per i restauri ancora da effettuare in Duomo e per il recupero della Campana di san Giorgio, il percorso si snoderebbe nel tratto di centro storico dove si trovano piazza Mazzini ed il complesso di San Filippo, oggetto di attenzione da parte dell’Amministrazione Comunale.

Il progetto, dall’orizzonte temporale triennale, potrebbe essere sviluppato con il Comune, le due Parrocchie, la confraternita di San Guglielmo, l’Istituto Sant’Anna, il Consorzio San Luca ed i commercianti del Centro Storico. Opportuno sarebbe il coinvolgimento della Fondazione del Tessile, considerato il nuovo impulso per il suo rilancio e la centralità del tema nella storia cittadina.

Nel triennio il progetto dovrebbe essere privilegiato per la raccolta dei fondi di recupero/restauro e sull’area dovrebbero svilupparsi le iniziative culturali inerenti la valorizzazione storica e culturale del centro storico di Chieri.

Sull’attuazione del progetto, pertanto, dovrebbero essere indirizzati a convergere, oltre agli Enti pubblici e privati, le associazioni culturali e le categorie economiche interessate al processo di valorizzazione, nonché gli istituti finanziari che per un triennio dovrebbero privilegiarlo rispetto ad  altre richieste.

 

  1. I paesaggi: fra natura e storia.

Il Chierese è chiamato ad esprimere una politica di promozione unitaria. Lo richiede l’esigenza di caratterizzarsi all’interno dell’area metropolitana e la necessità di qualificare l’area riconosciuta dal MAB.

Per esprimere un immaginario condiviso, i Comuni del territorio devono assumere l’ambiente in cui sono inseriti come cornice unitaria dall’alto valore paesaggistico.

Per il nostro territorio, questo valore è determinato dall’insieme degli elementi ambientali che lo compongono, dalle “vedute” consentite dalla sua orografia, dal modellamento delle aree superficiali ad opera delle attività agricole sviluppatesi nel tempo, dalla presenza di edifici monumentali di pregio armonicamente inseriti nel paesaggio.

Sia le zone di pianura che di collina sono ricche di suggestioni e di segni storici di sicuro interesse per i molti che stanno riscoprendo la natura ed il mondo della campagna. Dai sentieri ai percorsi ciclopedonali, l’offerta è già di una certa consistenza, arricchita, per di più, da un numero sempre maggiore di aziende agricole attente alla qualità e alla tipicità della produzione ed interessate alla vendita diretta.

Filiere promozionali già esistono e così progetti attivati proprio per questo scopo (es. Strada dei Colori e dei sapori): la sfida è quella di mettere insieme attori che ancora non stanno dialogando fra loro e renderli protagonisti di un unico grande progetto. Dalle associazioni organizzatrici di camminate e biciclettate alla rete dei proprietari di dimore storiche, dagli organizzatori di sagre alla rete dei produttori agricoli ed artigianali, dalla stampa ed editoria locale agli enti istituzionali emerge una comunità sensibile e già disponibile a partecipare attivamente alla costruzione di un’offerta territoriale strutturata.

Come per il contesto urbano, si rende necessaria l’individuazione di un progetto significativo ma gestibile. I suoi obiettivi e le azioni, pertanto, devono essere pochi, chiari e coerenti fra loro. Anche l’arco temporale deve svilupparsi in tempi certi (triennio).

L’attenzione per gli elementi che caratterizzano il progetto è anche dovuta alla necessità di dare il massimo di garanzie di fattibilità ai finanziatori, sempre più attenti all’efficacia dei loro investimenti.

 

In sintesi

L’impegno della città dovrebbe svilupparsi secondo due direttrici, quello della messa a punto dell’itinerario urbano fra l’area del Duomo e la Rocca di San Giorgio e quello della messa a punto di un progetto di valorizzazione del paesaggio territoriale dell’intero chierese.

Il primo da definirsi in unità di intenti fra le associazioni promotrici, il Comune di Chieri e le entità cittadine interessate; il secondo con il sistema territoriale.

In collaborazione con il Comune di Chieri, si potrebbe attivare un corso di formazione sulla storia, portando al pubblico, mediante l’allestimento di mostre tematiche, i temi della trasformazione urbanistica, della significatività storica e del pregio culturale e artistico dei suoi beni.

Per il filone del paesaggio territoriale, necessita la chiamata a raccolta degli enti e delle associazioni che già promuovono iniziative di valorizzazione dell’ambiente e del prodotto locale. L’adesione al bando della Compagnia di San Paolo potrebbe rappresentare l’avvio del processo.

 

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Per aiutare la nascita dell’ organismo di coordinamento cittadino, la Compagnia della Chiocciola offre la propria disponibilità ad operare ancora per il prossimo triennio.

Si mette a disposizione per operare come strumento di coordinamento dei progetti individuati come prioritari.

La Compagnia della Chiocciola metterebbe a disposizione il suo curriculum per la partecipazione ai bandi e potrebbe funzionare da cassa per la gestione dei finanziamenti ottenuti.

Considerato lo scopo di essere “il progetto cittadino di valorizzazione” in cui tutti si riconoscono, determinante sarà l’adesione della cittadinanza.

 

 

 

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