“Scrigni di carta”


Dopo la proroga fino al 28 febbraio chiude la mostra di documenti medioevali “Scrigni di carta“,  l’evento conclusivo del progetto triennale Scrigni d’argilla.
Organizzata dall’associazione La Compagnia della Chiocciola in collaborazione con il Comune di Chieri, la mostra è stata inaugurata sabato 12 dicembre: da allora ha accolto oltre 2000 visitatori

 

 

 

L’idea di “Scrigni di carta” è stata di raccontare le trasformazioni del territorio e tre secoli di vita nel Medioevo attraverso i documenti, rendendoli comprensibili e godibili da chiunque anche con linguaggi e strumenti nuovi.
Una mostra di ampio respiro e non soltanto per i tantissimi temi che tratta. Si è occupata non di Chieri bensì del Chierese nel suo insieme, un territorio storicamente privo di unità politica e amministrativa, ma che proprio nel Medioevo ha definito la sua identità e i suoi confini.

Il Chierese dispone di uno dei patrimoni archivistici più importanti d’Italia, quasi ininterrotto dal XIII secolo. La mostra ha attinto a questo patrimonio, esponendo su autorizzazione della Soprintendenza 25 preziosi documenti tratti dagli archivi storici dei comuni di Chieri, Pecetto, Riva presso Chieri, Villanova d’Asti e Poirino, dagli archivi dell’Ospedale Maggiore e dell’Ospizio di Carità di Chieri, dall’archivio del Duomo di Chieri.
“Scrigni di carta” ha potuto offrire al pubblico e alle scuole documenti già molto conosciuti quali il Libro Rosso del Comune di Chieri, gli statuti di Chieri e Villanova d’Asti, e la Mappa dell’Impiccato, opere di grande bellezza e valore. Accanto a questi ci sono documenti meno noti: catasti, testamenti, una bolla papale di Eugenio IV, il registro dei boschi di Baldissero, e gli statuti della camparia, una legislazione trecentesca che riguarda la campagna chierese.

 

 

I documenti, soprattutto tre-quattrocenteschi e tutti rigorosamente originali, sono stati esposti in apposite teche intervallate da pannelli di grande formato che raccontavano la storia del territorio e alcuni aspetti della società bassomedievale.
Per ogni teca è stato realizzato un video, fruibile su smartphone grazie al codice QR e su touchscreen, con una breve spiegazione per rendere i documenti accessibili a tutti: proprio quello che ora viene ripercorso nella visita virtuale.

 

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