La Rocchetta


La cosiddetta Rocchetta è un ramparo qua­drangolare in terra, contenuto su due lati da un muro in mattoni, del quale si conserva il perimetro della base.

E’ situata all’angolo tra le attuali Via Vittorio Emanuele II e Piazza Europa.

Fungeva da caposaldo per la difesa della Porta Gialdo (appartenente alla seconda cerchia muraria di fine XIII secolo, posta tra la Rocchetta e l’attuale convento delle Benedettine e che si apriva sulle strade per Asti e Poirino; demolita completamente a metà Ottocento).

Il bastione fu fatto costruire tra il 1369 e il 1382 da lacopo d’Acaia e Amedeo VI di Savoia, signori di Chieri, ed ospitava una piccola guarnigione militare.

Durante il grave assedio del 4-6 settembre 1551 avrebbe resistito agli otto o nove­cento colpi di cannone sparati dall’esercito francese di Enrico II.

Parzialmente demolito, fu presumibilmente escluso dalle opere di rafforzamento delle fortificazioni voluto dallo stesso esercito del Generale Brissac tra il 1551 e il 1559, in quanto ritenuto non più utile militarmente.

Persa la sua funzione difensiva, nel XVIII secolo, la Rocchetta venne venduta come proprietà privata, seguendo le sorti delle altre porzioni di mura della città.

Agli inizi dell’Ottocento i suoi resti risultano inglobati negli spazi esterni del convento delle suore domeni­cane di S. Margherita. Dopo la soppres­sione dell’ordine, nel 1802, passarono alla famiglia Balbiano (già proprietaria di un grande edificio seicentesco, contiguo).

Tutta l’area, compreso il bastione venne poi acquistata dall’Ordine Salesiano per la costituzione dell’Istituto San Luigi, nel 1891.

 

I restauri più recenti:                                                                                                                                                                              

Nel 2007 è stato effettuato il restauro dell’intera cortina muraria, finanziato dal Comune, oggi proprietario.                                                

E’ stata risistemata anche l’illuminazione notturna tramite oblò circolari a terra, che conferisce maggior fascino alla struttura, in questo modo visibile anche entrando nel piccolo parcheggio adiacente, da via Vittorio.

Tra novembre 2013 e maggio 2014 è stato avviato un interessante progetto di recupero del giardino del bastione, da anni in stato di abbandono, all’interno del progetto Agrilab.                                                                                                                    

Tramite workshops aperti alla cittadinanza e gestiti tramite progettazione partecipata, si è proceduto con la piantumazione di una varietà di alberi da frutto, e la rivitalizzazione di una vite perimetrale posta in primo piano, al di sopra del muro di contenimento del bastione.

Agrilab è un progetto della Cooperativa Patchanka di Chieri, promosso dall’ex Provincia di Torino, nell’ambito del Piano Locale Giovani, che vede il Comune di Chieri capofila dei comuni del Pianalto.

Ad oggi la Rocchetta è tornato ad essere uno spazio pubblico usufruibile a tutti gli effetti come bene comune della Città.