Palazzo Buschetti
Questo elegante edificio, conosciuto anche come ‘Il medioevale’, è situato al numero 35 di via Garibaldi.
Fu costruito nel XV secolo su un tratto delle mura della seconda cerchia, nei pressi della Porta Moreto, dalla famiglia Buschetti, una delle celebri e potenti famiglie “de non albergo”.
Sulla facciata principale di via Garibaldi è facile notare all’angolo di sinistra il grosso muro sbrecciato, che faceva parte della seconda cerchia muraria, su cui fu direttamente innestata questa porzione perimetrale del palazzo. Sullo stesso luogo, appena dentro le mura, sorgeva già una preesistenza, eliminata per procedere con il nuovo cantiere quattrocentesco.
Venne costruita anche una torre ottagonale che si presume più tarda e che doveva essere, in origine, una scala-torre.
Il palazzo fu ampiamente rimaneggiato nel XVII secolo dalla famiglia Ripa di Giaglione, ereditiera dei Buschetti, che costruì lo scalone, il portico, una cappella privata, la loggia interna sul cortile, e decorò inoltre quest’ultimo con parti di recupero in cotto, che si trovavano originariamente sotto la cornice sul fronte principale verso strada.
Il cortile interno, quadrato, presenta un bel pozzo coperto da un’edicola sorretta da tre colonne. Alcune formelle decorative, in origine murarie, abbelliscono le mensoline sui travi delle falde, con teste di animali di gusto prettamente gotico.
Durante questi profondi interventi altre sono state in parte portate in parte nell’androne d’ingresso e in parte disposte arbitrariamente sulla sommità del muro di cinta dell’orto. Sono tutt’ora qui visibili.
II portico a tre arcate funzionava da vestibolo al salone principale, che conserva il soffitto a cassettoni lavorati, ed alla scala che porta alla loggia del primo piano, di gusto barocco.
All’interno è stata ricavata una cappella, dedicata al Sacro Cuore, ed arricchita con pregevoli stucchi barocchi ed alcuni dipinti, alla quale si accede da una piccola porta anch’essa su via Garibaldi, e dall’androne.
I restauri più recenti:
L’intero edificio è stato restaurato per la prima volta nel 1968.
Le finestre in facciata hanno ghiera ogivale, decorata da una larga ’armilla’ in cotto, e poggiano su una alta cornice marcapiano a dentelli (tra il piano terreno ed il primo piano), sorretta da archetti intrecciati, in gran parte caduti e quindi sostituiti.
Questa decorazione si trova anche parte del terzo piano verso la via mentre la facciata verso il cortile è arricchita da un fregio simile più sottile, a dentelli arcuati.
Le tre ampie bifore del primo piano presenti, con ghiera scanalata, sono state munite di nuove colonnette, tranne quella a sinistra, che conserva ancora l’originale.
Sono presenti allo stesso livello altre tre finestre aperte successivamente. Una quarta bifora è stata invece, tamponata.
Si notano inoltre tre tipologie diverse di decorazioni delle bifore: una a foglie polilobate che è caratteristica della prima metà del ‘400; una seconda a croce, detta anche a daumeir, trasferita sul pozzo; ed una terza a quadrifoglio che si nota nella bifora sotto il loggiato.
Sempre nella trama muraria in cotto sul fronte strada si può notare anche l’inserzione di alcuni mattoni disposti con piccola inclinazione.
Il palazzo è di proprietà della famiglia Ronco di Torino, ed ospita la sede di studi professionali al piano terreno, che utilizzando in questo modo tutti gli spazi, completamente restaurati.
Viene aperto al pubblico in alcune occasioni durante l’anno: nel cortile si eseguono concerti.